Toby Regbo: “The Outrun”. In Italiano: “Nelle isole estreme” di Amy Liptrot.
Tempo fa, in una sua Instagram Story, Regbo ha consigliato la lettura di questo libro. La cosa mi ha incuriosito, l’ho letto ed ora ne parlo anche ai lettori di questo blog.
“THE OUTRUN” – Versione inglese (Ex amazon.it – tradotto)
VINCITRICE DEL WAINWRIGHT PRIZE 2016 – SELEZIONATO PER IL WELLCOME PRIZE 2016
Quando Amy Liptrot ritorna alle Isole Orcadi dopo più di un decennio di distanza, viene trascinata all’Outrun nella fattoria di pecore dove è cresciuta.
Avvicinandosi alla terra che un tempo era casa, i ricordi della sua infanzia si fondono con i recenti eventi che l’hanno avviata in questo viaggio. Amy è stata modellata dal ciclo delle stagioni, dalla nascita e dalla morte nella fattoria e dalla malattia mentale di suo padre, che ha fatto parte della sua infanzia tanto quanto l’esistenza selvaggia e spensierata nelle Orcadi. Ma mentre cresceva, desiderava abbandonare questa vita remota.
Si trasferisce a Londra e si ritrova in un ciclo edonistico. Incapace di controllare il suo bere, l’alcol prese gradualmente il sopravvento.
Ora trentenne, si ritrova… (continua)
“NELLE ISOLE ESTREME” – Versione italiana (Ex ibs.it)
Quando Amy Liptrot torna nelle isole Orcadi, dopo dieci anni di lontananza, viene accolta dalla natura impervia della fattoria in cui è cresciuta.
Tornata a ciò che una volta chiamava casa, i ricordi emergono prepotenti e si mischiano agli eventi che l’hanno condotta lì. Amy porta dentro di sé i cicli delle stagioni e l’alternarsi naturale della vita e della morte, che hanno scandito la sua infanzia selvaggia, ma anche la malattia mentale di suo padre.
Una vita solitaria abbandonata appena possibile, per cercarne a Londra una diversa. Ma non necessariamente migliore, anzi. Londra per Amy ha significato soprattutto un attaccamento eccessivo all’alcol, divenuto gradualmente incontrollabile.
Ora, trentenne, si trova a casa, ritta sul bordo della scogliera, a cercare di decifrare e superare il suo difficile passato.
Ma, lentamente, tra i giorni passati a nuotare nell’acqua gelida e riscoprire la natura – pulcinelle di mare che nidificano sugli scogli, sterne artiche lanciate in picchiata tanto vicino da sentire il fruscio delle loro ali – e notti trascorse a scrutare il cielo in cerca delle Stelle Danzanti, Amy riesce a costruire dentro di sé un sentiero per uscire dalla dipendenza, e scopre che una nuova vita è possibile…
Amy Liptrot – L’autrice (Ex en.wikipedia.org – tradotto)
Amy Liptrot è una giornalista e autrice britannica. Ha vinto il PEN Ackerley Prize 2017 e il Wainwright Prize 2016 per il suo libro di memorie The Outrun (2016, Canongate Books).”The Outrun” descrive la sua esperienza di ritorno a vivere nelle Orcadi, dove è cresciuta in una fattoria, per continuare la sua riabilitazione dopo dieci anni a Londra, durante i quali aveva fatto ricorso all’alcolismo e al consumo di droghe.
Liptrot vive nelle Isole Orcadi con il suo unico bambino, un figlio, e nel 2019 era senza alcool da otto anni.
“THE OUTRUN” – Le recensioni
“Amy Liptrot plays Glastonbury” (link in SUGGERIMENTI): nel 2017, col suo libro “The Outrun”, Amy Liptrot partecipa al famoso Festival inglese di Glastonbury. Il resoconto merita di essere letto!
“Review: The Outrun, Amy Liptrot” (link in SUGGERIMENTI) è una breve recensione di Jo Furniss, che legge il romanzo in situ.
Assolutamente da leggere, in quanto molto particolare, “Nelle isole estreme, Amy Liptrot. Tornare per rinascere”(link in SUGGERIMENTI). Visitare un paese leggendo è un modo virtuale di conoscere, che non può sostituire il viaggio reale… Le “bellezze” e le “difficoltà” del paesaggio delle Orcadi giustificano però anche il semplice viaggio virtuale, con una precisazione: il viaggio di Amy Liptrot non è per niente semplice!
“NELLE ISOLE ESTREME” – Le recensioni
(Per la versione italiana, riporto le recensioni specificate da ibs.it)
«Di paesaggi tempestosi su cui riversare i tumulti del proprio animo è piena la letteratura inglese. Tuttavia del libro di Amy Liptrot c’era bisogno, perché è dal 1985, quando esordì Jeanette Winterson, che una prosa delle isole britanniche non scavava così efficacemente nello scompiglio di una giovane donna.» – La Repubblica
«Il debutto di Amy Liptrot è il racconto senza compromessi di una dipendenza dall’alcol e di un recupero, sullo sfondo delle isole Orcadi.» – Katharine Norbury, Internazionale
«Teso, coraggioso, lirico e crudo a un tempo “Nelle isole estreme” è un apologo sulla rinascita, sul viaggio che a ciascuno può toccare di affrontare dopo un naufragio. È il diario di un’anima in lotta con se stessa, di un cammino di crescita che trova nella fragorosa natura delle Orcadi il terreno dove scacciare i propri fantasmi e accogliere il soffio vitale del cambiamento.» – Pietro Spirito, Il Piccolo
“Un libro coraggioso… Non poteva esserci un modo più originale di raccontare la natura” – Times Literary Supplement
“Amy Liptrot è una vera scoperta, con la sua scrittura pienamente matura” – The Independent on Sunday
“Notevole. Un cammino di crescita personale elevato ad arte” – The Spectator
“Amy Liptrot è una perfetta guarriera delle isole Orcadi, con il vento nel sangue e la poesia che scorre sulla punta delle dita. Un libro destinato a diventare un classico” – New Statesman
Il “viaggio”
Quando ho pubblicato questo post, la mia mente in effetti viaggiava in due direzioni: una strettamente personale e l’altra verso il paesaggio delle “isole estreme” (avevo già letto il libro).
Rifacendomi al commento dell’ultima recensione in inglese, penso che un libro possa essere inquadrato nella categoria “viaggio”. Perché? Ecco la mia risposta!
L’autore sostanzialmente parla di un suo viaggio, a volte fisico, più spesso solo mentale; e, nel farlo, porta con sé anche il lettore.
Chi legge, consciamente o meno, compie addirittura un triplice viaggio: dentro di sé, insieme agli altri lettori, nell’argomento trattato. Peraltro, quest’ultimo ci sembra il più importante, mentre (secondo me) è solo funzionale ai primi due.
Sto scrivendo questo articolo con WordPress e (chi lo usa sa di cosa parlo), a destra, l’immagine in evidenza che ho scelto sembra fissarmi. In primo piano il libro, di Toby solo gli occhi, poche parole essenziali…
L’invito a leggere il libro che quasi nasconde il volto di Regbo, in fondo è un invito al lettore a viaggiare metaforicamente insieme!
Alcuni passaggi significativi
Dopo la difficile e tremenda esperienza del soggiorno a Londra, nel capitolo 10 “Muri a secco”, Amy torna nei luoghi della sua infanzia. Ovviamente avevo già letto il contenuto in sintesi e quindi sapevo che stava per iniziare la parte positiva del libro, ma la mia reazione emozionale è stata quella di chi “torna a respirare”. L’autrice mi aveva coinvolto nel suo viaggio!?
“Per certi versi, questo uccello (re di quaglie) è diventato mio” dice l’autrice, parlando di una sua specifica ricerca. Ed io mi voglio soffermare proprio sull’uso dell’aggettivo “mio”. Lo usiamo spesso: riferito ad oggetti, ma anche agli esseri viventi o alle persone con cui stabiliamo un rapporto positivo. Accade che qualcuno sia talmente entrato nella nostra vita, da sembrarci nostro. Non è così, ma ci piace pensarlo: voglia di totalità…
“A Londra vivevo in una bolla. Ero andata in città per conoscere persone nuove, per ampliare i miei orizzonti e la mia cerchia sociale, ma finivo con incontrare solo persone simili a me.”: così la Liptrot descrive il suo soggiorno a Londra. Siamo d’accordo sull’obiettivo iniziale e la meta dei nostri viaggi non è certo quella di finire in una bolla. Un buon risultato, comunque, non è mai scontato e richiede un vero sforzo mentale.
Santa Tredwell -Triduana (continua a leggere…)
Glastonbury Festival
Regbo (con la sua cerchia di amici) sicuramente ha partecipato più volte al Festival di Glastonbury, dove “musica, lettura e arte si fondono”.
E, visto che ha partecipato anche nel 2017, mi piace pensare… che abbia potuto incontrare direttamente l’autrice Amy Liptrot.
In vista della pubblicazione…
Di questo articolo (ovviamente), ho postato sui Social le seguenti immagini, con la didascalia: Un Toby Regbo reale… su sfondo “non casuale”!.
In tutte, la foto in primo piano è di Regbo (che suggerisce la lettura), lo sfondo invece cambia e fa riferimento a 3 diversi momenti del libro: il soggiorno a Londra, il ritorno alle Isole Orcadi, l’osservazione delle nubi.
Un TOBY REGBO reale… su sfondo “non casuale”! – Londra – Isole Orcadi – Nubi nottilucenti: questi i link ai miei 3 post, corredati di musica.
Un’aggiunta non richiesta: gli sfondi “non casuali” potevano essere ancora molti. Chi ha letto o leggerà il libro avrà sicuramente i suoi (virtuali o reali, ha importanza!?).
Ancora una considerazione
Mi rendo conto di aver scritto di me e delle mie reazioni. E non di quelle di Regbo: reazioni ed emozioni che non conosco; anche se posso immaginare siano in sintonia.
A compensazione… ricordo ai fan tutte le emozioni provate, grazie alle interpretazioni di Toby!
Per altri consigli lettura, vedere Toby Regbo: consigli di lettura. (in WEB Blog Personale su TOBY REGBO)
SUGGERIMENTI (LINK Web – YouTube)
- The Outrun by Amy Liptrot review – the badlands of addiction ( Web – The Guardian – Will Self – 22/01/2016 – in inglese)
- Review: The Outrun, Amy Liptrot (Web – Jo Furniss – 31/07/2017 – in inglese)
- Nelle isole estreme, Amy Liptrot. Tornare per rinascere (Web – ilmestieredileggereblog – 12/03/2018)
Amy Liptrot
- @ 5×15 – The Corncrake Wife (YouTube – 16/09/2016 – in inglese)
- wins PEN Ackerley Prize 2017 (YouTube – 06/07/2017 – in inglese)
- plays Glastonbury (Web – wordspring.co.uk – 20/07/2017 – in inglese)
0 commenti